Sanificazione ad ozono per l'industria farmaceutica e cosmetica
Soluzioni certificate per laboratori, clean room e linee di confezionamento: sicurezza, conformità e qualità garantite.
Le sfide igieniche dell'industria farmaceutica e cosmetica
In laboratori, clean room e ambienti di confezionamento, anche piccole contaminazioni possono compromettere la qualità dei prodotti e la sicurezza dei consumatori. Normative severe e protocolli rigorosi richiedono trattamenti mirati e tracciabili.
Contaminazione microbiologica in ambienti sterili
Clean room e laboratori devono mantenere valori estremamente bassi di carica microbica. Anche una minima variazione può invalidare interi lotti, test o campionature, con impatti economici significativi.
Rischio di contaminazione incrociata (cross-contamination)
In ambienti dove si manipolano principi attivi, composti sensibili o formulazioni cosmetiche, la contaminazione incrociata è un rischio critico. Si richiedono sistemi di igienizzazione che non introducano particelle, residui o sottoprodotti.
Superfici complesse e strumenti delicati
Strumentazioni di laboratorio, cappe chimiche, aree di pesatura e macchine di confezionamento presentano superfici difficili da raggiungere. I metodi chimici spesso richiedono lunghi tempi di attesa o rischiano interazioni indesiderate con materiali sensibili.
Conformità a standard GMP, FDA e ISO 14644
Le normative per ambienti controllati sono estremamente stringenti, come classificazione particellare, controllo microbico aerodisperso, validazioni periodiche delle procedure. Qualsiasi deviazione può portare a non conformità, sospensioni o perdita di certificazioni.
Limiti dei detergenti chimici tradizionali
Molti sanificanti impiegati in ambito industriale possono lasciare residui, interagire con i materiali o alterare l'ambiente controllato. Occorre un sistema efficace e verificabile che non introduca contaminanti aggiuntivi.
Riduzione dei tempi di fermo e continuità operativa
Clean room e linee di confezionamento devono garantire alta produttività con il minimo downtime. Servono protocolli rapidi, ripetibili e con tempi di rientro brevi per mantenere gli standard di efficienza.