by Ozonogroup Staff • 06/11/2023 Tempo Lettura: 19 min

10 Effetti Dannosi dell'Ozono: Salute, Ambiente e Materiali

Effetti dannosi dell'ozono sulla salute, sull'ambiente e sui materiali

L'ozono (O3) è un gas che, se presente in elevate quantità, provoca danni alla salute delle persone, all'ambiente (flora, fauna e clima), e ai materiali con i quali entra in contatto.

Questo gas causa infiammazioni nelle vie respiratorie, rendendo le persone più sensibili agli allergeni e alle sostanze inquinanti, il che è particolarmente pericoloso per chi soffre di asma. Danneggia la funzione polmonare, causando infiammazione, aumentando la reattività bronchiale e riducendo la capacità dei polmoni di ottenere ossigeno. Inoltre, un'esposizione prolungata indebolisce il sistema immunitario, aumentando la suscettibilità a infezioni respiratorie e altre malattie.

L'ozono aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, inclusa l'ipertensione, l'aterosclerosi e l'infiammazione delle arterie, aumentando anche il rischio di aritmie, infarti e ictus. È in grado di irritare gli occhi e causa arrossamento, lacrimazione e bruciore, compromettendo la vista e aumentando il rischio di congiuntivite.

Il gas O3 danneggia anche l'ambiente, come le foglie delle piante riducendo la fotosintesi e interferendo sulla crescita, produzione di cibo e qualità delle colture, influenzando negativamente l'agricoltura. Irrita le vie respiratorie degli animali, causando tosse, starnuti e infiammazione dei polmoni, che diventano più suscettibili alle infezioni e possono sperimentare una riduzione delle loro capacità fisiche.

L'ozono è un inquinante atmosferico che contribuisce allo smog e diminuisce la qualità dell'aria nelle aree urbane, soprattutto in presenza di precursori chimici. Inoltre, l'O3 troposferico influenza il clima locale e globale, contribuendo al riscaldamento dell'atmosfera e influenzando la circolazione atmosferica, la distribuzione delle precipitazioni e la formazione di piogge acide.

Infine, questo gas causa la degradazione di materiali come gomma, plastica, tessuti, metalli e altri materiali utilizzati in vari settori, compromettendo la loro durata e resistenza. In questo articolo, analizzeremo tutti questi effetti negativi dell'ozono sulla salute, sull'abmiente e sui materiali.

Tabella dei Contenuti

1. Infiamma le vie respiratorie

Il gas ozono, se respirato in elevate quantità, causa infiammazioni nelle vie respiratorie e le rende più sensibili agli allergeni e alle sostanze inquinanti. Inoltre, respirare elevate quantità di O3 per tempi di esposizione prolungati suscita cambiamenti transitori misurabili nella funzione polmonare, sintomi respiratori, e infiammazione delle vie aeree, come dimostrato da uno studio fatto dall'Institute of Environmental Medicine (New York University Medical Center).

Infatti, alti livelli di ozono causano irritazione al naso e alla gola, provocando sintomi lievi come tosse, starnuti e congestione nasale, oppure sintomi più gravi come raucedine, mal di gola e difficoltà respiratoria. In particolare, le persone con asma sono molto sensibili all'ozono. L'eccessiva esposizione a questo gas causa negli asmatici un peggioramento dei sintomi dell'asma, come dispnea, sibilio, oppressione toracica e bronchite cronica. Inoltre, può anche contribuire all'aumento delle reazioni allergiche e all'insorgenza dell'asma allergico (specialmente nei bamnini).

L'ozono danneggia le vie respiratorie a causa di un complesso processo che incluce infiammazioni, stress ossidativo e varie reazioni chimiche. Infatti, questo gas è un ossidante molto reattivo ed è in grado di innescare una risposta infiammatoria quando entra in contatto con le cellule epiteliari delle vie respiratorie e con le cellule immunitarie come i macrofagi. Può anche causare danni cellulari ossidando i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici, provocando un forte stress ossidativo che aumenta ancora di più l'infiammazione. Infine, può reagire con varie biomolecole e formare aldeidi (come l'acroleina), che sono noti per irritare naso e gola, contribuendo ancora una volta all'infiammazione.

Questa immagine lista alcuni sintomi causati dall'ozono nelle vie respiratorie.

L'ozono infiamma vie respiratorie

2. Danneggia la funzione polmonare

L'ozono, inalato in eccessive quantità, danneggia la funzione polmonare, causando infiammazione, aumento della reattività bronchiale, deterioramento a lungo termine della funzione polmonare e maggiore suscettibilità alle infezioni.

Respirare concentrazioni elevate di O3 porta al danneggiamento dei polmoni e all'aumento della reattività bronchiale, rendendo la respirazione più difficile. Se questa esposizione si prolunga troppo nel tempo, può anche portare a una riduzione permanente della funzione polmonare e alla capacità del corpo di ottentere ossigeno, soprattutto nei bambini e negli anziani. Come dimostra una ricerca pubblicata dall'American Review of Respiratory Disease, un'esposizione acuta a 0,4 ppm di O3 aumenta il livello delle cellule infiammatorie e dei fattori solubili, i quali sono in grado di causare danni nelle vie aeree inferiori dell'uomo.

Non solo alte concentrazioni di l'ozono causano danni ai tessuti polmonari e riducono la capacità polmonare, ma aumentano anche il richio di sviluppare malattie polmonari croniche, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Infatti, elevati livelli di ozono nell'aria sono associati a un aumento delle visite mediche e delle ospedalizzazioni per problemi respiratori, in particolare tra le persone con condizioni preesistenti. Inoltre, l'infiammazione polmonare causata dall'O3 aumenta anche il rischio di infezioni al tessuto polmonare, il che è particolarmente pericoloso per le persone con disturbi polmonari cronici.

Da notare che i bambini esposti all'ozono possono sperimentare ritardi nella crescita polmonare normale e questo può avere effetti a lungo termine sulla loro salute. I bambini sono più vulnerabili agli effetti di questo gas a causa del fatto che i loro polmoni sono ancora in via di sviluppo e che hanno la tendenza a respirare più velocemente rispetto agli adulti. Questo porta a un'assunzione maggiore di ozono per unità di peso corporeo.

La seguente grafica mostra una lista di effetti negativi dell'ozono sui polmoni.

L'ozono danneggia la funzione polmonare

3. Riduce le difese immunitarie

L'esposizione prolungata all'ozono indebolisce il sistema immunitario e aumenta la suscettibilità a infezioni respiratorie e altre malattie. Infatti, citando uno studio pubblicato dal Proceedings of the American Thoracic Society, "L'inalazione di O3 è associata a un'alterata difesa antibatterica dell'ospite, in parte correlata alla rottura della barriera epiteliale e all'efficace fagocitosi dei patogeni".

L'ozono danneggia in modo diretto le cellule immunitarie, compresi i macrofagi e i linfociti. I macrofagi servono ad inglobare e a distruggere gli agenti patogeni, mentre i linfociti sono indispensabili alla risposta immunitaria e alla creazione di anticorpi. Se queste cellule vengono danneggiate, il sistema immunitario viene compromesso e di conseguenza viene ridotta la capacità da parte dell'organismo umano di difendersi dalle varie infezioni.

Inoltre, quando l'ozono reagisce con le membrane cellulari di varie molecole biologiche, genera radicali liberi e specie reattive dell'ossigeno. Questi radicali possono danneggiare il DNA, le proteine e i lipidi delle cellule immunitarie, compromettendo la loro funzione e influenzando la risposta immunitaria. Per di più, l'O3 influenza anche la produzione e la regolazione di citochine, le molecole che mettono in comunicazione le cellule immunitarie. Questo fa si che il corpo sia meno in grado di coordinare reazioni efficaci contro le infezioni.

La figura qui sotto mostra alcuni problemi causati dall'ozono sul sistema immunitario.

L'ozono riduce le difese immunitarie

4. Fa male al sistema cardiovascolare

Respirare ozono aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, come l'ipertensione, aterosclerosi e infiammazioni delle arterie. Inoltre, inalare questo gas incrementa anche il rischio di malattie cardiache, come aritmie, infarto e ictus (attacchi di cuore).

Questi effetti sulla funzione cardovascolare sono attribuiti all'effetto pro-infiammatorio e allo stress ossidativo dell'ozono sul cuore e sui vasi sanguigni. Infatti, uno studio pubblicato dalla rivista americana Circulation, mostra come l'ozono può causare un aumento dei marcatori vascolari dell'infiammazione e cambiamenti nei marcatori della fibrinolisi e dei marcatori che influenzano il controllo autonomo della frequenza cardiaca e della ripolarizzazione. Questo studio è stato condotto su 23 giovani individui, i quali sono stati esposti in modo casuale e incrociato ad aria pulita e a 0,3 ppm di ozono per 2 ore mentre facevano esercizio in modo intermittente.

Nello specifico, l'inalazione di elevate concentrazioni di ozono danneggia le pareti dei vasi sanguigni e aumenta l'infiammazione sistemica nel corpo. Questo compromette la capacità dell'endotelio (rivestimento interno dei vasi sanguigni) di regolare il flusso sanguigno. Infatti, le cellule endoteliali hanno la responsabilità di regolare il tono vascolare, la coagulazione del sangue e la permeabilità delle pareti dei vasi sanguigni. Quindi, una difunzione in queste cellule favorisce l'aterosclerosi e aumenta il rischio di malattie cardiache.

A questo, si aggiunge il fatto che l'ozono causa vasocostrizione (restringimento dei vasi sanguigni), il che porta ad un aumento della pressione arteriosa. Questo genera ulteriore stress sul sistema cardiovascolare. Questo è particolarmente pericoloso per le persone che soffrono già di malattie cardiovascolari, come l'ipertensione o l'insufficienza cardiaca. Queste persone possone essere particolarmente sensibili agli effetti dannosi dell'ozono, il quale può aggravare i sintomi e peggiorare queste condizioni, aumentando il rischio di eventi cardiaci acuti come l'infarto del miocardio.

Ecco un immagine che elenca diversi problemi del sisema cardiovascolare causati dall'ozono.

L'ozono fa male al sistema cardiovascolare

5. Irrita gli occhi

Un eccessiva esposizione all'ozono causa irritazione agli occhi, con sintomi come arrossamento, lacrimazione e bruciore, gli stessi sintomi che si verificano quando si entra in contatto con sostanze irritanti. Questo accade perché l'ozono è un forte ossidante e quindi può reagire chimicamente con le cellule degli occhi, causando una risposta infiammatoria nei tessuti oculari.

Troppo ozono causa anche sensazioni di secchezza, disagio e prurito agli occhi. Questo è dimostrato da uno studio pubblicato dalla rivista Acta Ophthalmologica, dove si osserva come l'esposizione a inquinanti, radiazioni ultraviolette (UV) e ozono, provochi l'occhio secco, ovvero una malattia multifattoriale delle lacrime e della superficie oculare che comporta sintomi di disagio, disturbi visivi e instabilità del film lacrimale. In questo studio, i biomarcatori utilizzati per indicare i danni ossidativi nei tessuti della superficie oculare includono l'8-idrossi-2 deossiguanosina (8-OHdG), il 4-idrossinonenale (HNE) e il malondialdeide (MDD).

Alti livelli di ozono aumentano il rischio di sviluppare congiuntivite, un'infiammazione della membrana trasparente che copre la parte anteriore dell'occhio e la superficie interna delle palpebre. I sintomi tipici includono rossore, gonfiore e secrezione di muco dagli occhi. Inoltre, compromettendo la barriera protettiva degli occhi, si aumenta anche il rischio di infezioni e irritazioni.

È importante sottolineare che le persone con condizioni preesistenti come congiuntivite, allergie oculari o altre patologie oculari, sono generalmente più suscettibili agli effetti dannosi dell'ozono. Infine, va puntualizzato che l'esposizione ripetuta all'ozono nel tempo porta a danni oculari cumulativi. Ciò significa che anche se una singola esposizione potrebbe non causare danni gravi, l'esposizione continua può portare a danni oculari progressivi e permanenti.

Qui sotto trovi un'illustrazione che mostra una parte dei sitomi causati dall'ozono sugli occhi.

L'ozono irrita gli occhi

6. Limita la crescita delle piante

Alte concentazioni di ozono troposferico (ozono a livello del suolo) danneggia le foglie delle piante attraverso un processo chiamato ozonizzazione. Queste lesioni alle foglie riducono la capacità delle piante di effettuare la fotosintesi, compromettendo la crescita, la produzione di cibo e la qualità delle colture.

Il danneggiamento delle piante da parte dell'ozono può essere tale da causare necrosi fogliare, ovvero la morte delle cellule dei tessuti fogliari, con sintomi tipici come macchie brune o necrosi sui margini e sulla superficie delle foglie. L'O3 interferisce con la fotosintesi e degrado la quantità di clorofilla nelle foglie, causando una colorazione giallastra o clorotica. In aggiunta, causa la chiusura prematura dei stomi (piccoli pori sulla superficie delle foglie) e riduce la capacità delle piante di regolare lo scambio di gas con l'ambiente. Per questi (ed altri) motivi, queste piante hanno anche una minore capacità di sopportare stress ambientali, come temperature estreme o siccità.

La molecola di ozono ha la capacità di limitare la crescita delle piante inibendo la produzione di biomasse e di influenzare la produzione di ormoni vegetali che regolano la fioritura, causando una fioritura ridotta o ritardata. Questo porta a una riduzione della produzione di frutta, fiori e semi nelle piante, nonchè influenza negativamente il metabolismo delle piante, causando scompensi nell'assorbimento di nutrienti e nell'equilibrio idrico.

L'esposizione prolungata all'ozono causa un indebolimento generale delle piante, rendendole più vulnerabili a malattie e parassiti (come batteri e funghi). Questo ha un impatto negativo sulle coltivazioni agricole, in quanto le piante producono meno frutti, verdure o cereali. Inoltre, l'ozono influenza anche la qualità dei prodotti agricoli, cone il sapore, l'odore e la consistenza, rendendoli meno attraenti per il consumo umano. La combinazione di ridotta resa e qualità di questi prodotti è una minaccia per la sicurezza alimentare a livello globale, specialmente in aree dove l'agricoltura è un importante mezzo di sostentamento.

In una ricerca pubblicato dal "Plant, Cell & Environment journal", si nota che le piante cresciute in un'atmosfera arricchita di ozono subiscono diversi cambiamenti biochimici. Queste reazioni includono aumenti nelle attività degli enzimi associati ai meccanismi di difesa generale delle piante. Infatti, l'esposizione all'ozono spesso provoca un aumento nella produzione dell'ormone vegetale etilene, così come cambiamenti nel metabolismo delle poliammine e un aumento delle attività di diversi enzimi delle vie metaboliche dei fenilpropanoidi e dei flavonoidi. Aumentano anche le attività del superossido dismutasi e delle perossidasi che proteggono le cellule dai danni ossidativi causati da radicali idrossile, H2O2 e superossidi.

Ecco elencati nella seguente grafica acluni effetti nocivi dell'ozono sulle piante.

L'ozono limita la crescita delle piante

7. Intossica gli animali

L'ozono è un gas tossico per gli animali, dove per animali intendiamo soprattutto quelli selvatici (fauna), ma anche per quelli domestici. Tra questi animali sono inclusi i mammiferi, gli uccelli, i rettili, gli anfibi e gli insetti.

A livelli elevati, l'ozono è un gas che irrita le vie respiratorie degli animali, causando tosse, starnuti, difficoltà respiratorie e infiammazione dei polmoni. Questo è particolarmente dannoso per gli animali che hanno un sistema respiratorio sensibile e molto sviluppato, come gli uccelli. Infatti, l'ozono può interferire con la capacità degli animali di ottenere ossigeno dall'aria, poiché causa stress ossidativo, danneggia le membrane cellulari e riduce l'efficienza dello scambio gassoso nei polmoni. In casi estremi di esposizione prolungata a livelli elevati di ozono, gli animali possono anche morire a causa dei danni provocati ai loro sistemi respiratori e ai loro organi vitali.

Una lunga esposizione all'ozono indebolisce il sistema immunitario degli animali, rendendoli più suscettibili alle infezioni e alle malattie. Questi animali possono sperimentare una riduzione delle loro capacità fisiche e della loro resistenza, il che influisce sulla loro capacità di procurarsi cibo, sfuggire ai predatori o competere con altri membri della stessa specie. Come sottolineato in uno studio condotto al Journal of Toxicology and Environmental Health chimato "Ozone: An overview of its toxicity in man and animals", sono presenti difetti nella difesa contro le infezioni trasportate dall'aria negli animali, che diventano più suscettibili alle infezioni trasportate dall'aria dopo l'esposizione all'ozono.

Inoltre, l'O3 influenza gli animali selvatici anche in modo indiretto. Per esempio, gli effetti negativi di questo gas sulla flora riducono la disponibilità di cibo e habitat per la fauna, specialmente per gli erbivori. Ciò porta a una riduzione della biodiversità, con possibili impatti sulla catena alimentare e su interi ecosistemi.

La figura quì sotto mostra una lista di problemi che l'ozono causa agli animali.

L'ozono intossica gli animali

8. Inquina l'aria

L'ozono troposferico è un componente chiave dell'inquinamento atmosferico, contribuisce allo smog, e riduce la qualità dell'aria nelle aree urbane densamente popolate. Nello specifico, questo gas viene definito come "inquinante secondario", cioè un inquinante che non viene prodotto direttamente dall'uomo o dalla natura, ma che viene prodotto da processi chimico-fisici che coinvolgono altri composti.

l'O3 si forma quando gli inquinanti atmosferici primari (precursori), come ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV), reagiscono alla luce solare e producono smog fotochimico, un fenomeno che avviene soprattutto nelle giornate calde e soleggiate. Questi inquinanti primari provengono principalmente da fonti legate alle attività umane, come l'industria, il traffico veicolare, le emissioni da fonti industriali e domestiche, nonchè dalle attività agricole. Quindi, un'eccessiva produzione di inquinati primari non solo incrementa lo smog nell'ambitente, ma a causa di reazioni a catena produce anche inquinanti secondari che riducono ancora di più la qualità dell'aria interna ed esterna alle abitazioni (come l'O3).

Come dimostrato in uno studio pubblicato dal Environmental Research Journal, vi è una relazione significativa tra le visite ospedaliere per l'asma (13%-15%) e la concentrazione di ozono in New Jersey, un'area che spesso supera lo standard nazionale consentito per l'O3. Questa associazione, confrontata con studi simili condotti in Canada, dimostra che il contributo di questo gas sull'asma è più forte nelle aree con concentrazioni di ozono più elevate.

Ecco un immagine che elenca aclune delle conseguenze dell'eccessiva quantità di ozono nell'ambiente.

L'ozono inquina l'aria

9. Impatta negativamente il clima

L'ozono troposferico (a livello del suolo), insieme ad altri inquinanti atmosferici, influenza il clima locale e globale. Contribuisce al riscaldamento dell'atmosfera in quanto agisce come un gas serra, intrappolando il calore.

Alti livelli di O3 nella troposfera modificano i pattern di circolazione atmosferica, influenzando i venti, i flussi d'aria, l'umidità dell'aria, la temperatura dell'aria, la distribuzione delle precipitazioni, la distribuzione delle nuvole e la formazione di piogge acide. Questo porta a cambiamenti nei modelli climatici regionali e a impatti significativi sull'agricoltura, sulle risorse idriche e sugli habitat naturali.

La presenza di ozono nella troposfera ha anche un effetto negativo sulla circolazione atmosferica nell'Artico, accelerando il riscaldamento in questa regione e contribuendo al processo di scioglimento dei ghiacci. Questo viene documentato in una ricerca pubblicata dal Journal of Geophysical Research Atmospheres, la quale afferma che la risposta climatica dell'Artico agli aumenti dell'ozono troposferico è significativa durante l'autunno, l'inverno e la primavera, quando la durata di vita dell'ozono è relativamente lunga e l'inquinamento trasportato dalle latitudini medie è abbondante. Il modello indica che l'ozono troposferico potrebbe aver contribuito a circa 0,3°C di media annua e circa 0,4°C–0,5°C durante l'inverno e la primavera al riscaldamento dell'Artico durante il corso del ventesimo secolo.

Inoltre, gli effetti dell'O3 si intrecciano spesso con quelli di altri inquinanti atmosferici, creando interazioni complesse che possono portare a impatti negativi ancora più significativi sulla qualità dell'aria, sul clima e sull'ambiente. Questo può provocare danni gravi agli ecosistemi terrestri e acquatici, compromettendo la biodiversità e la resilienza degli ecosistemi.

Come mostra la seguente illustrazione, l'ozono ha diversi effetti negativi sul clima.

L'ozono impatta negativamente il clima

10. Degrada i materiali

L'ozono causa la degradazione della gomma, rendendola fragile, screpolata e debole. Questo danneggia prematuramente pneumatici, guarnizioni, cinghie di trasmissione e altri prodotti in gomma. Anche molti tipi di plastica, come il polietilene e il polipropilene, subiscono la rottura delle catene molecolari a causa dell'ozono, causando la perdita di flessibilità e resistenza. Persino gli elastomeri, come il neoprene e il silicone, subiscono un deterioramento fino a screpolarsi o addirittura a rompersi.

L'O3 influenza la resistenza elettrica dei materiali isolanti, causando un calo delle prestazioni elettriche e possibili guasti. Danneggia anche le superfici di vetro, con effetti negativi sull'opacità (perdita di trasparenza). Inoltre, causa la degradazione di materiali organici, come legno, carta e cuoio, riducendone la resistenza e integrità. Infine, sbiadisce, ingiallisce e riduce la resistenza delle fibre tessili, come quelle dell'abbigliamento, delle tende e degli arredi tessili.

Un altro effetto negativo della molecola di ozono è la corrosione e l'ossidazione dei metalli, soprattutto in presenza di umidità. Questi fenomeni corrosivi e ossidativi danneggiano le superfici dei metalli fino a ridurre la loro la durata. Anche i materiali ceramici subiscono effetti negativi sulla loro struttura e durata nel tempo se vengono aggrediti da questa molecola, sebbene essi siano generalmente più resisteniti.

L'ozono danneggia i materiali utilizzati in edilizia, come cemento, calcestruzzo e malta, influenzando la loro stabilità e durabilità. Causa anche la scomparsa di pigmenti e la perdita di lucentezza nei rivestimenti, vernici e inchiostri, il che porta a scolorimenti e degrado estetico. Infatti, come dimostra uno studio pubblicato dal Atmospheric Environment Journal, intitolato "The potential impact of ozone on materials in the U.K.", l'effetto dell'O3 sui costi di ripitturazione nel Regno Unito (UK) è stato stimato da £0 a £60 milioni all'anno per un cambiamento da 15 a 20 ppb di O3 e da £0 a £182 milioni all'anno per un cambiamento da 15 a 30 ppb di O3.

L'immagine qui sotto riassume alcuni dei materiali che sono meno resistenti all'ozono.

L'ozono degrada i materiali

A che concentrazione l'ozono diventa pericoloso per la salute?

L'ozono è pericoloso per la salute se presente in concentrazione superiore a 100 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), che equivale a 100 ppb o 0.1 ppm. Questo limite è fissato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la quale stabilisce le soglie di sicurezza (o standard di qualità dell'aria) per l'ozono e altri gas.

L'OMS raccomanda un livello massimo di ozono di 100 microgrammi per metro cubo (μg/m3) per un tempo di esposizione massimo di 8 ore nell'arco di una giornata. Sopra questa soglia potrebbero verificarsi effetti negativi sulla salute umana, specialmente nei gruppi sensibili come bambini, anziani e persone con problemi respiratori preesistenti.

Ci sono anche enti che fissano limiti di esposizione più restrittivi, come l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA). Questa agenzia, in accordo con quanto stabilito dal National Ambient Air Quality Standard (NAAQS), sostiene che il livello massimo di ozono nell'aria (misurato come media oraria) non dovrebbe superare i 0,070 ppm (70 ppb) nel periodo di 8 ore.

Comunque, come regola generale, se senti odore di ozono nell'aria vuol dire che la sua concentrazione è già sufficientemente elevata per fare male alla tua salute. In questo caso, è consigliabile allontanarsi dall'area che presenta tale concentrazione.

L'ozono è velenoso?

No, l'ozono non è un gas velenoso in termini medici e tossicologici. La parola "velenoso" è associata a sostanze che causano danni gravi (o morte) a dosi relativamente basse e a tempi di esposizione relativamente brevi. L'ozono non rientra in questa categoria.

Detto questo, possiamo invece definire l'ozono come un gas tossico (o irritante), in quanto è dannoso per le persone e gli animali se presente nell'atmosfera in concetrazioni elevate. L'O3 che si forma naturalmente nella troposfera (a livello del suolo) non raggiunge mai concentrazioni così elevate da poter causare danni gravi agli esseri viventi in tempi brevi. In condizioni standard, l'ozono a livello del suolo è presente a concentrazioni tra i 0,02 e i 0,05 ppm, ma dovrebbe essere presente a concentrazioni superiori a 1,00 ppm (20-50 volte tanto) per poter avere gli stessi effetti di una sostanza velenosa.

Tuttavia, bisogna prestare molta attenzione agli ambienti che vengono sanificati utilizzando generatori di ozono (ozonizzatori). Infatti, per eliminare batteri e altri microrganismi patogeni, spesso si usano concentrazioni di ozono superiori ad 1,00 ppm. A concentrazioni così elevate, l'ozono diventa molto tossico per l'organismo e provoca danni significativi in tempi brevi.

L'ozono è cancerogeno?

No, l'ozono (O3) non è classificato come cancerogeno, in quanto non vi sono (ad oggi) evidenze del fatto che vi sia una correlazione tra questo gas e il rischio di cancro, come ha concluso l'EPA nel 2020.

Detto questo, va specificato che l'ozono è comunque un componente chiave dell'inquinamento (smog atmosferico), il quale è classificato come cancerogeno di Gruppo 1 (Cancerogeno per l’uomo) dalla IARC (2016). Purtroppo però, la stessa IARC non ha ancora effettuato una valutazione accurata sulla possibilità di cancerogenicità da parte dell'ozono (inteso come gas isolato e non come componente dello smog).

Invece, sebbene l'ozono in sé non sia considerato cancerogeno, può reagire con altre molecole e creare composti cancerogeni. Per esempio, l'O3 presente nell'atmosfera può generare una serie di prodotti chimici, inclusi aldeidi, chetoni, composti organici volatili (COV), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e perossiacetil nitrato (PAN), acluni dei quali sono noti da molto tempo per esser cancerogeni.