Ozono: significato, formula chimica o₃ e struttura molecolare spiegata in modo semplice
6 October 2025

L’ozono, simbolo O₃, è una forma allotropica dell’ossigeno: un gas triatomico composto da tre atomi di ossigeno legati in modo particolare. Il termine deriva dal greco ozein, che significa “emanare odore” - infatti l’ozono ha un odore pungente caratteristico, facilmente riconoscibile dopo un temporale o vicino a macchine elettriche ad alta tensione.
Nel linguaggio scientifico, l’ozono è classificato come un gas ossidante, instabile a temperatura ambiente, dotato di forti proprietà chimiche. In condizioni standard, è un gas incolore o azzurrino, leggermente più denso dell’ossigeno, e tende a decomporsi spontaneamente in ossigeno molecolare (O₂).
Quando parliamo di ozono, dunque, parliamo di un gas che è allo stesso tempo fondamentale e pericoloso: nella stratosfera protegge la vita dai raggi ultravioletti, ma nella troposfera può risultare tossico per gli esseri viventi.
Significato e definizione di ozono
In chimica, il significato della parola ozono si riferisce a una molecola triatomica dell’ossigeno, con formula chimica O₃, appartenente alla famiglia degli ossidanti forti.
Nel vocabolario generale, “ozono” indica quindi:
un gas costituito da tre atomi di ossigeno, instabile e altamente reattivo, presente in piccole quantità nell’atmosfera terrestre.
Etimologia e definizione semplice
- Etimologia: dal greco ozein (odorare), introdotto nel XIX secolo dal chimico tedesco Christian Friedrich Schönbein (1840).
- Significato semplice: l’ozono è un gas formato da ossigeno che si trova nell’aria e ha un odore particolare.
- Simbolo chimico: O₃
- Formula molecolare: O₃
- Classificazione: gas ossidante, triatomico, non inerte
L’ozono come forma allotropica dell’ossigeno
L’ozono e l’ossigeno sono due forme allotropiche dello stesso elemento chimico.
- L’ossigeno molecolare (O₂) è la forma stabile, essenziale per la respirazione.
- L’ozono (O₃) è una forma metastabile, più energetica, ottenuta quando l’ossigeno assorbe energia (elettrica o ultravioletta) e si ricombina in molecole triatomiche.
La reazione di formazione dell’ozono è:
3 O₂ ⟶[UV o scarica elettrica] 2 O₃
Questa reazione mostra che l’ozono si forma a partire dall’ossigeno molecolare, ma la sua energia potenziale è maggiore - per questo tende a decomporsi facilmente.
Composizione e formula chimica dell’ozono
Dal punto di vista chimico, l’ozono è una molecola triatomica composta esclusivamente da atomi di ossigeno.
- Formula chimica: O₃
- Peso molecolare: 48,00 u (3 × 16,00 u)
- Tipo di legame: covalente con delocalizzazione elettronica
- Numero di atomi: 3 atomi di ossigeno
La formula chimica dell’ozono non basta però a descrivere la sua complessità. È infatti una molecola risonante, cioè la sua struttura non può essere rappresentata da una sola formula di Lewis fissa.
La struttura di lewis dell’ozono (o₃)
La formula di Lewis dell’ozono è un ottimo punto di partenza per capire il tipo di legame tra i suoi atomi.
Ogni atomo di ossigeno possiede 6 elettroni di valenza. Nella molecola O₃, due atomi sono collegati in modo asimmetrico: uno con un legame singolo e uno con un legame doppio, ma gli elettroni si delocalizzano fra i due legami.
Le due strutture di risonanza principali sono:
O=O-O ↔ O-O=O
Ciò significa che in realtà i due legami ossigeno-ossigeno hanno una lunghezza intermedia tra quella di un legame singolo e quella di un legame doppio. Questa delocalizzazione spiega la stabilità relativa della molecola e la sua forte reattività.
In breve:
- Elettroni di valenza totali: 18
- Strutture di risonanza: 2 equivalenti
- Atomo centrale: ossigeno
- Forma generale: angolata (a V)
- Legame dativo presente: sì, in una delle strutture di risonanza
Geometria e struttura molecolare dell’ozono (teoria vsepr)
Per determinare la geometria della molecola, si applica la teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion). L’atomo centrale di ossigeno ha tre coppie elettroniche: due di legame e una solitaria. Secondo la teoria VSEPR, questa disposizione genera una geometria angolare simile a quella della molecola dell’acqua (H₂O), ma con angoli diversi.
- Numero di domini elettronici: 3
- Geometria elettronica: trigonale planare
- Geometria molecolare effettiva: angolare
- Angolo di legame O-O-O: ≈ 116,8°
- Simmetria: C₂v
La forma piegata dell’ozono influenza molte delle sue proprietà fisiche, come la polarità e la reattività.
Polarità e natura dei legami
La molecola di ozono è polare. Anche se gli atomi sono tutti uguali, la distribuzione asimmetrica degli elettroni e la forma angolare creano un momento di dipolo netto.
Questa polarità è una delle ragioni per cui l’ozono:
- è solubile in acqua più dell’ossigeno;
- ha forte potere ossidante;
- partecipa a reazioni chimiche selettive con numerose sostanze organiche e inorganiche.
Orbitali molecolari e ibridazione dell’ozono
Secondo la teoria degli orbitali molecolari, la molecola O₃ mostra una delocalizzazione elettronica lungo la catena O-O-O. I due legami ossigeno-ossigeno equivalgono a una combinazione di legami σ (sigma) e π (pi greco) delocalizzati.
- Ogni atomo di ossigeno utilizza orbitali ibridi sp², che formano un sistema planare.
- I due legami π sono delocalizzati, creando una distribuzione elettronica simmetrica su tutta la molecola.
- La risonanza π è ciò che conferisce all’ozono stabilità relativa rispetto a un ipotetico O-O-O con legami localizzati.
In altre parole, l’ozono è una molecola risonante e ibridata sp², con legami parzialmente doppi.
Struttura chimica riassuntiva dell’ozono
| Caratteristica | Valore / Descrizione |
|---|---|
| Formula chimica | O₃ |
| Tipo di molecola | Triatomica (poliatomica) |
| Ibridazione atomo centrale | sp² |
| Geometria molecolare | Angolare (a V) |
| Angolo O-O-O | ~116,8° |
| Lunghezza legame O-O media | ~128 pm |
| Risonanza | Sì, due strutture equivalenti |
| Polarità | Polare |
| Legame dativo | Presente in una struttura di risonanza |
Proprietà fisiche dell’ozono
L’ozono (O₃) è un gas leggermente azzurrognolo, dall’odore pungente e caratteristico, percepibile già a concentrazioni molto basse (circa 0,01 ppm). È più pesante dell’aria e più denso dell’ossigeno molecolare, con una densità di circa 2,14 kg/m³ a 0 °C.
Proprietà fisiche principali:
- Stato fisico a 25 °C: gas
- Colore: azzurro pallido (più intenso allo stato liquido)
- Odore: acre e pungente, simile al cloro
- Temperatura di condensazione: -112 °C
- Temperatura di solidificazione: -193 °C
- Solubilità in acqua: moderata, maggiore di quella dell’O₂
- Densità relativa all’aria: 1,658
Quando liquefatto, l’ozono assume un colore blu intenso, mentre allo stato solido diventa violetto scuro. Tuttavia, lo stato liquido è altamente instabile: può esplodere anche spontaneamente, motivo per cui non viene mai immagazzinato in grandi quantità.
Ozono: gas ossidante e instabile
Dal punto di vista chimico, l’ozono è uno dei più forti ossidanti naturali. Ha un potenziale di ossidazione standard di +2,07 V, superiore a quello del cloro (+1,36 V).
Questo significa che è capace di:
- ossidare metalli, composti organici e inquinanti,
- trasformare sostanze riducenti in ossidate,
- inattivare microrganismi, batteri e virus.
Per la stessa ragione, l’ozono è instabile e reattivo: tende a decomporsi spontaneamente in ossigeno secondo la reazione:
2 O₃ ⟶ 3 O₂
Questa decomposizione è esotermica, cioè libera energia, e può essere accelerata da:
- luce ultravioletta (UV),
- temperature elevate,
- presenza di superfici catalitiche o impurità (come metalli).
Come si forma l’ozono
Formazione naturale (fotolisi dell’ossigeno)
L’ozono si forma naturalmente nell’atmosfera quando la radiazione ultravioletta solare (UV-C) scinde le molecole di ossigeno (O₂) in due atomi di ossigeno singolo (O). Questi atomi reagiscono rapidamente con altre molecole di ossigeno, formando ozono:
O₂ + hν (UV) ⟶ 2O
O + O₂ ⟶ O₃
Questo processo avviene principalmente nella stratosfera, dove si forma lo strato di ozono che filtra i raggi UV dannosi per la vita.
Produzione artificiale (scariche elettriche)
L’ozono può essere generato anche artificialmente, mediante:
- scariche elettriche a corona (nei generatori di ozono industriali),
- radiazioni ultraviolette ad alta energia.
Il principio è lo stesso: si scinde l’ossigeno molecolare per produrre atomi liberi di ossigeno che si ricombinano in O₃. Tuttavia, questa produzione è efficiente solo a basse temperature e umidità controllata, poiché l’umidità accelera la decomposizione.
Reattività chimica dell’ozono
L’ozono è un agente ossidante estremamente versatile. Reagisce con:
- metalli (come ferro, rame, argento), ossidandoli;
- composti organici insaturi, rompendo i doppi legami C=C (reazione di ozonolisi);
- ossidi di azoto (NOx), generando NO₂ e O₂;
- idrogeno (H₂), formando perossido d’idrogeno (H₂O₂).
Esempio - ozonolisi:
RCH=CHR′ + O₃ ⟶ RCHO + R′CHO
(rompe il doppio legame e forma aldeidi o chetoni)
Questa reattività fa sì che l’ozono venga utilizzato:
- nella purificazione dell’acqua,
- nella sterilizzazione dell’aria,
- e come reagente ossidante in chimica organica.
Ozono: tossicità e sicurezza
L’ozono è un gas tossico per l’uomo se inalato a concentrazioni elevate. Sebbene sia utile in piccole dosi per disinfettare, l’esposizione diretta può causare irritazione respiratoria, tosse, cefalea e danni polmonari.
Limiti di sicurezza (secondo oms e osha):
- 0,1 ppm (8 ore di esposizione): soglia massima raccomandata.
-
1 ppm: rischio di irritazione e infiammazione delle vie respiratorie.
-
10 ppm: concentrazioni potenzialmente letali.
L’ozono non è infiammabile, ma è un comburente: accelera la combustione di altre sostanze. Inoltre, a concentrazioni elevate, può danneggiare materiali organici come:
- gomma, plastica, legno,
- componenti elettronici,
- tessuti naturali.
Queste reazioni avvengono perché l’ozono rompe i legami C=C e C-H nei materiali organici.
Ozono, umidità e temperatura
L’ozono è fortemente influenzato dalle condizioni ambientali:
- a temperature elevate, si decompone più rapidamente;
- l’umidità accelera la formazione di radicali OH·, che ne favoriscono la disgregazione;
- a basse temperature e ambiente secco, la sua vita media aumenta sensibilmente.
Ecco perché i generatori di ozono industriali operano in ambienti freddi e asciutti, spesso con ossigeno puro anziché aria, per aumentare la resa.
Ozono: gas non inerte e altamente reattivo
A differenza dei gas nobili, l’ozono non è inerte. È un gas poliatomico instabile, capace di reagire con numerosi composti chimici e di auto-decomporsi facilmente. Le sue reazioni possono essere esotermiche (rilasciano calore) e persino esplosive in presenza di sostanze organiche concentrate o oli.
Reazione di decomposizione catalitica:
2 O₃ ⟶[MnO₂, Ag, Pt] 3 O₂
Questa è la base del principio di sicurezza: nelle apparecchiature industriali l’ozono viene distrutto cataliticamente prima del rilascio.
Differenze tra ozono e ossigeno
| Proprietà | O₂ (Ossigeno) | O₃ (Ozono) |
|---|---|---|
| Formula | O₂ | O₃ |
| Stato standard | Gas incolore | Gas azzurrognolo |
| Stabilità | Alta | Bassa |
| Ossidante | Moderato | Molto forte |
| Odore | Inodore | Pungente |
| Polarità | Apolare | Polare |
| Reattività | Bassa | Elevata |
| Ruolo atmosferico | Necessario alla vita | Protegge dai raggi UV, ma tossico al suolo |
Ozono e apparecchiature elettroniche
L’ozono, essendo un forte ossidante, può danneggiare componenti elettronici, circuiti stampati e superfici metalliche esposte. Per questo, nei sistemi di disinfezione ambientale a ozono, è sempre consigliato limitare il tempo di esposizione e ventilare accuratamente dopo l’uso.
Odore e sensazione dell’ozono
L’ozono possiede un odore pungente e metallico, spesso descritto come “fresco dopo il temporale”. Si percepisce anche vicino a fotocopiatrici, stampanti laser o dispositivi elettrici, dove piccole scariche ionizzano l’aria e producono tracce di O₃.
Questa caratteristica olfattiva è ciò che ha dato il nome al gas stesso (ozein = odorare). Tuttavia, se l’odore è forte, significa che la concentrazione è potenzialmente nociva.
Ruolo dell’ozono nella ricerca chimica
In chimica teorica, l’ozono è una molecola modello per lo studio della risonanza e delle interazioni π delocalizzate. Inoltre, la sua particolare struttura è spesso usata per spiegare concetti di:
- ibridazione sp²,
- momento dipolare molecolare,
- teoria VSEPR,
- meccanismi di ozonolisi in chimica organica.
È un esempio perfetto di come una molecola piccola possa contenere una grande complessità elettronica.
Curiosità chimiche sull’ozono
- L’ozono liquido è più blu dell’acqua e può esplodere spontaneamente se contaminato.
- È uno dei pochi gas che assorbe fortemente la luce UV (intorno a 255 nm).
- Anche piccole quantità di ozono nell’aria possono neutralizzare odori e batteri in pochi minuti.
- L’ozono è paramagnetico a causa della presenza di elettroni spaiati nella struttura elettronica del suo orbitale π*.
Tabella riassuntiva delle proprietà chimiche e fisiche dell’ozono
| Proprietà | Valore / Descrizione |
|---|---|
| Nome chimico | Ozono |
| Formula chimica | O₃ |
| Peso molecolare | 48,00 g/mol |
| Simbolo | O₃ |
| Numero di atomi | 3 (ossigeno) |
| Tipo di legame | Covalente con delocalizzazione |
| Struttura di Lewis | Risonante con legame dativo |
| Ibridazione atomo centrale | sp² |
| Geometria molecolare | Angolare (~116,8°) |
| Polarità | Polare |
| Densità (0 °C) | 2,14 kg/m³ |
| Temperatura di condensazione | -112 °C |
| Temperatura di fusione | -193 °C |
| Colore del gas | Azzurro pallido |
| Colore liquido | Blu intenso |
| Odore | Acre, metallico |
| Potenziale di ossidazione | +2,07 V |
| Comportamento chimico | Fortemente ossidante, instabile |
| Reazione principale | 2 O₃ → 3 O₂ |
| Solubilità in acqua | Moderata |
| Tossicità | Irritante, dannoso sopra 0,1 ppm |
| Infiammabilità | Non infiammabile ma comburente |
Conclusione
L’ozono è molto più di un semplice gas atmosferico: è una molecola complessa, risonante e polare, un simbolo perfetto dell’interazione tra struttura chimica e funzione naturale. La sua formula O₃ racchiude un equilibrio tra instabilità e utilità, tra reattività e protezione.
Nel mondo microscopico, l’ozono è un laboratorio in miniatura per studiare la chimica dei legami, la delocalizzazione elettronica e la polarità molecolare. Nel mondo macroscopico, è una barriera vitale che filtra i raggi UV e rende possibile la vita sulla Terra.