In un mondo dove l'inquinamento è un problema sempre più grave, la ricerca di soluzioni innovative per trattare gli scarichi idrici è più importante che mai. La pubblicazione "Water Research" ha presentato uno studio che esplora la possibilità di utilizzare un sensore di fluorescenza simile al triptofano per monitorare in tempo reale i contaminanti emergenti (CEC) all'interno di un impianto pilota che impiega processi di ossidazione avanzati basati sull'ozono (AOPs). Questo studio è fondamentale per la protezione dell'ambiente e della salute umana, poiché i CEC sono una minaccia significativa per la qualità dell'acqua.
Per condurre questo studio, gli autori hanno utilizzato due reflui terziari provenienti da due differenti impianti di trattamento delle acque reflue (WWTP). Sono stati selezionati come sostanze di interesse i farmaci, le sostanze polifluoroalchiliche (PFAS) e altri contaminanti emergenti. Il sensore di fluorescenza simile al triptofano è stato utilizzato per monitorare in tempo reale la degradazione della fluorescenza durante l'ossidazione con ozono. Inoltre, gli autori hanno utilizzato un processo di ossidazione avanzato basato sull'ozono e il perossido di idrogeno (O3/H2O2) per degradare i CEC. La fluorescenza è stata misurata in tempo reale.
I risultati dello studio mostrano che il sensore di fluorescenza è in grado di rilevare in tempo reale la degradazione della fluorescenza durante l'ossidazione con ozono. Inoltre, la fluorescenza in tempo reale ha mostrato una maggiore sensibilità rispetto ai dati di fluorescenza su scala laboratorio per rilevare l'azione rapida degli radicali idrossili (·OH) durante il processo O3/H2O2. I risultati mostrano anche che i CEC sono stati degradati con diversi livelli di efficienza di rimozione (RE) a seconda delle dosi di ossidante e della reattività dei composti con l'ozono e gli ·OH. Inoltre, i dati di fluorescenza in tempo reale hanno permesso di prevedere con accuratezza la rimozione di una vasta gamma di CEC durante i processi O3 e O3/H2O2.
In sintesi, lo studio pubblicato sulla rivista "Water Research" dimostra che l'analisi della fluorescenza è un'ottima tecnica per monitorare la rimozione dei CEC durante i processi AOPs basati sull'ozono e per prevedere i livelli di ossigeno trasferito negli scarichi idrici. Questo studio è fondamentale per la protezione dell'ambiente e della salute umana e contribuisce a ottimizzare la dose di reagente, l'energia e i costi. Inoltre, i risultati suggeriscono che la fluorescenza in tempo reale può essere utilizzata per monitorare il trasferimento di ozono negli scarichi idrici, contribuendo a migliorare la qualità dell'acqua.